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Scivoli acquatici: normativa tecnica

Requisiti tecnici degli scivoli acquatici

Gli scivoli acquatici negli ultimi anni si sono diffusi ovunque per la felicità di tutti, grandi e bambini. Tuttavia, l’uso di tali apparecchiature può essere causa di infortuni, anche gravi, prevenibili grazie ad un uso corretto e ad adeguati controlli. Le norme UNI EN 1069-1-2:2010 aggiornano le precedenti norme del 2002 riguardanti solo gli acquascivoli di altezza maggiore o uguale a 2 m, fornendo i requisiti generali di sicurezza per ogni tipo di acquascivolo installato in piscine di uso pubblico, come definito dalla norma UNI EN 15288, e i requisiti specifici per gli acquascivoli classificati. Per acquascivolo l’UNI intende una struttura dotata di una superficie di scivolamento inclinata sulla quale l’utilizzatore scende grazie alla forza di gravità.

Pur lasciando ampio spazio alla creatività per la costruzione dei più svariati modelli di acquascivoli, la norma ne identifica alcuni:

Scivoli destinati ai bambini:

  • Scivoli dritti inferiori a 1 m o tra 1 e 3 m;
  • Scivoli curvi inferiori a 3 m;
  • Scivoli elicoidali inferiori a 3 m.

Scivoli destinati agli adulti:

  • Scivoli roller-coaster con discese e salite;
  • Scivoli side-winder con oscillazioni trasversali su una sorta di vassoio invece di un canale;
  • Scivoli con soluzioni combinate.

La norma classifica gli acquascivoli sulla base della pendenza e dell’altezza. Gli scivoli per i bambini hanno una altezza che varia da meno di 1 m ai 3 m, con una inclinazione media ≤ 70%. Gli scivoli per gli adulti arrivano ad un massimo di 8 m sopra il livello dell’acqua, con una pendenza massima del 35%.

La messa a norma degli scivoli acquatici

Per la costruzione degli acquascivoli, se fino al 2002 era possibile utilizzare qualsiasi materiale, la nuova norma stabilisce i requisiti per l’utilizzo strutturale di acciai inossidabili, le indicazioni di pulizia superficiale degli stessi e il non impiego di sostanze che possono causare sensibilizzazione della pelle. Devono essere sempre garantite l’incolumità e la sicurezza dell’utilizzatore: angoli e bordi della struttura devono essere arrotondati

e privi di sporgenze appuntite. La superficie dello scivolo deve essere uniforme e priva di irregolarità per evitare ogni possibile lesione. Durante la progettazione degli acquascivoli devono essere inoltre considerati i carichi che dovrà sopportare la struttura installata, ovvero il carico proprio (il peso della struttura), il carico dell’acqua (il peso dell’acqua che scorre sullo scivolo), il carico della persona in scivolamento (il peso massimo ipotizzato per l’utilizzatore), il carico del vento o della neve (se la struttura è all’aperto).

Una volta installata, la struttura deve essere collaudata in modo da evitare il pericolo di urti, cadute, ustioni o intrappolamento di braccia o gambe. L’acquascivolo “a norma” deve superare una prova pratica che consiste nel far scivolare per dieci volte una borsa piena d’acqua di tessuto plastificato. Per considerare superata la prova la borsa dovrà essere integra in tutte le sue parti alla fine dei dieci lanci.

Per poter essere sempre riconosciuto, lo scivolo “a norma” è marcato in modo chiaro ed indelebile con i riferimenti del fabbricante, fornitore e installatore, l’anno d’installazione e il numero della norma. Nelle norme sono infine definite le tipologie della cartellonistica indicante i segnali di pericolo e le avvertenze per i visitatori.