I sistemi di sterilizzazione dell’acqua

La sterilizzazione dell’acqua come elemento per la sicurezza sanitaria della piscina

I trattamenti di sterilizzazione dell’acqua più diffusi si basano sull’azione di un reagente chimico e il suo dosaggio può avvenire tramite una pompa dosatrice se il prodotto è in forma liquida (come ad esempio il cloro, il più usato tra i disinfettanti), oppure iniettato se in forma gassosa come l’ozono.

In ogni tipologia di piscina, da pubblica a privata, si deve sempre mantenere controllata la possibile contaminazione con il sistema della “Conta batterica a 22°C e 37°C”: questo metodo permette di stimare non solo la quantità di batteri presenti in acqua ma anche le condizioni igieniche della vasca e la potenziale ricrescita dei microrganismi. Bisogna infatti sempre tener presente che nell’acqua si immergono le persone, elemento che incide sulla qualità dell’acqua in quanto queste possono contaminarla con sudore, urina, capelli, epidermide, olii abbronzanti e batteri. Anche l’ambiente esterno incide sulla contaminazione dell’acqua della piscina con piogge, vento e fogliame.

La disinfezione come procedimento meccanico o chimico

L’acqua della piscina può essere sterilizzata attraverso due procedimenti, quello meccanico e quello chimico (in cui uno non sostituisce l’altro):

1 – La pulizia meccanica è resa possibile attraverso il filtro che trattiene le impurità di carattere fisico come capelli, insetti, piccoli detriti, foglie, ecc. All’interno del filtro vengono inseriti vari materiali quali sabbia, quarzite, vetro o fibra di poliestere. La sabbia è l’elemento più utilizzato anche se il rapporto detriti/sporco filtrato è di appena 40/60 micron contro i 10/20 micron degli altri sistemi ( dove il micron è un millesimo di millimetro).

In particolare, a seconda della struttura delle diverse piscine sono previsti diversi tipi di impianti di filtrazione che in generale prevedono tre passaggi comuni ad ogni riciclo dell’acqua (a cui poi segue la disinfezione con cloro):

  • prefiltrazione: utilizza filtri a cestello per filtrare le impurità più grossolane tra cui capelli o piccoli oggetti accidentalmente caduti o persi in acqua;
  • coagulazione: permette l’aggregazione di oggetti e sostanze più piccoli in impurità colloidali. La coagulazione utilizza il dosaggio di sostanze flocculanti come il polidrossicloruro di alluminio e il solfato di alluminio.
  • filtrazione: permette di trattenere le varie impurità facendo passare l’acqua attraverso batterie di filtri generalmente costituite da letti di sabbia multistrato o diatomee.

2 – La pulizia chimica avviene tramite la sterilizzazione dell’acqua attraverso l’uso di prodotti chimici permettono di uccidere i batteri presenti in vasca. Questo aspetto viene realizzato attraverso la regolazione del PH (il cui valore deve essere compreso tra 7,2 e 7,4) e la regolazione del disinfettante (come il cloro, l’ozono, ecc.).

L’inserimento dei prodotti che regolano queste due funzioni, avviene in modo manuale oppure automatico:

  • Quello manuale si fa controllando i valori tramite una provetta che viene immersa per pochi secondi nell’acqua della piscina che è in grado di fornire  i dati necessari per capire quando occorre rabboccare i prodotti di sterilizzazione.
  • Quello automatico viene effettuato tramite centralina che si occupa autonomamente di leggere i valori di PH e cloro e dosare in modo automatico i prodotti chimici.

I diversi tipi di sterilizzazione

Oltre al comune cloro esistono anche altri impianti di disinfezione alternativi. Gli impianti a UV utilizzano lampade germicide a bassa pressione che eliminano i batteri per fotolisi (in questo caso in acqua deve esserci il minor numero possibile di solidi sospesi e sedimentabili, in caso contrario i fenomeni di assorbimento e dispersione della luce UV potrebbero comprometterne l’efficienza di disinfezione).

Nelle piscine all’aperto poi vengono anche utilizzati flocculanti come sali di magnesio e sostanze antialghe proprio per diminuire il rischio di contaminazione batterica oltre che per migliorare limpidezza e trasparenza dell’acqua.

La sterilizzazione al sale prevede che una volta l’anno venga introdotto il sale nella vasca della piscina dopodiché, quando l’acqua passa attraverso la centralina, si genera un procedimento elettrolitico grazie al quale il sale si scompone in vari composti, fra cui l’ipoclorito (che di fatto è lo stesso agente sterilizzante del cloro) che viene poi immesso nell’acqua sterilizzandola.

La sterilizzazione al sale garantisce la qualità dell’agente sterilizzante in quanto prodotto direttamente dal sale mentre nel cloro liquido (in polvere o in pastiglie) non si ha la certezza della purezza dei componenti.