Pratiche burocratiche ed edili per la costruzione di una piscina
I documenti necessari per costruire una piscina
Per costruire una piscina di cosa abbiamo bisogno? I documenti da possedere sono un punto importante, soprattutto perché la situazione può variare per il luogo (regione e comune), per le diverse caratteristiche strutturali e per la condizione di pertinenza (piscina permanente, piscina smontabile, piscine tutelate da vincolo paesaggistico o idrogeologico) all’immobile principale.
Non c’è comunque una linea di riferimento univoca: molto dipende dai piani regolatori dei singoli Comuni, motivo per cui è necessario, come prima cosa, rivolgersi agli uffici comunali preposti. Saranno loro, a chiarire tutti i dubbi, soprattutto in merito a eventuali vincoli paesaggistici o ambientali.
Il Testo Unico Edilizia e i piani regolatori comunali
Il Testo Unico Edilizia (DPR 380/01) prevede che le Regioni a Statuto Ordinario possono ampliare o ridurre l’ambito applicativo delle disposizioni che riguardano le opere eseguibili con il Permesso a Costruire e la SCIA e che le stesse opere assentibili con tale titolo edilizio devono essere conformi alle previsioni dei piani regolatori, dei regolamenti edilizi e della disciplina urbanistico dell’edilizia vigente.
Il volume e l’impatto ambientale è diverso a seconda che si voglia realizzare una piscina scoperta oppure una piscina coperta confinata entro strutture chiuse permanenti o di tipo misto. L’impianto natatorio da realizzare può essere dotato d’autonomia costruttiva e funzionale ma può anche essere legato da un vincolo di pertinenza con un altro immobile, per essere volontariamente destinato al suo servizio. Altra cosa che va considerata è se la piscina costituisce una costruzione indipendente e autonoma, oppure se va integrata in un immobile già esistente.
1. Permesso di costruire
Il primo passaggio è costituito dal permesso di costruire, a cui si dovrà ricorrere per la realizzazione della piscina. Questo permesso viene richiesto se:
- la struttura che si vuol costruire non è legata ad un altro immobile o se ha un volume superiore al 20% dell’edificio principale;
- interventi pertinenziali espressamente classificati come nuova costruzione dagli strumenti urbanistici comunali, in base a zonizzazione e pregio paesistico ambientale;
- può essere necessario anche nel caso in cui la zona dove si intende costruire sia vincolata da particolari norme paesaggistiche e idrogeologiche che richiedano un apposito permesso di costruire.
Non è comunque da escludersi che, in talune Regioni, in “alternativa” al suddetto Permesso a costruire sia possibile optare per la SCIA (Segnalazione certificata d’Inizio Attività), ciò sulla base del principio di “legislazione concorrente” previsto dal comma 2 Art. 10 del suddetto D.P.R. 380/01.
2. SCIA (ex DIA)
Al di fuori di questi casi, l’intervento di natura pertinenziale esce dal regime del Permesso di Costruire per rientrare in quello della SCIA (e in passato, DIA), quindi escluso anche dal più severo regime sanzionatorio penale dell’art. 44 DPR 380/01.
Sebbene questa sia la procedura standard, è necessario sempre informarsi presso l’ufficio tecnico del Comune per verificare se ci sono vincoli di tipo paesaggistico o eventuali altre norme del piano regolare, come caratteristiche progettuali, forma, colore, dimensioni della piscina. Accertarsi anche, se si hanno dei dubbi, che sotto il giardino non passino condutture idriche, elettriche o del gas, oppure scarichi fognari.
3. Autorizzazione alla Soprintendenza
Se poi, la propria abitazione, rientra in zone soggette a vincolo paesaggistico o storico-architettonico, è necessario avere anche l‘Autorizzazione della Soprintendenza. Una volta ottenuta anche questa, si può procedere coi lavori. Se però, l’area di costruzione è gravata dal vincolo idrogeologico, è necessario rivolgersi anche ad un geologo iscritto all’albo per ottenere un’ulteriore autorizzazione. Solo a questo punto, si potrà dire di essere davvero in regola per la costruzione della propria piscina. E basterà assicurarsi che i lavori rispettino il Codice Ambiente.
Per quello che riguarda le piscine smontabili e fuori terra le cose sono più facili anche se è comunque consigliabile sbrigare tutte le pratiche nel periodo invernale per avere il tempo di riuscire a risolvere le pratiche burocratiche ed edilizie e arrivare così all’estate pronti per fare il bagno.